Nel primo semestre dell’anno, Intesa Sanpaolo ha riportato un utile netto in calo a 422 milioni di euro (contro i 1,274 mld del 1° sem 12) e un utile netto normalizzato in flessione a 660 milioni (995 mln). I proventi operativi netti, spiega una nota, sono in flessione dell’8,3% a/a a 8,205 miliardi, mentre gli oneri operativi calano del 7,7% a 4,109 miliardi. Il risultato della gestione operativa scende inoltre dell’8,9% a 4,096 miliardi, mentre il risultato corrente al lordo delle imposte diminuisce del 44,5% a 1,255 miliardi. Le imposte sono diminuite a 638 milioni. Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette sono in aumento a 2,843 miliardi (2,224 mld).
Le commissioni nette sono inoltre cresciute del 15,2% a 3,041 miliardi, mentre il sistema del risparmio gestito ha visto crescere le masse di circa 12 miliardi. Per quanto riguarda l’area Wealth Management, l’utile di periodo è cresciuto del 19,7% a 838 milioni.
Il cost income si attesta poi al 50,1%, dato che la Ca’ de Sass indica come uno dei migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. Il risultato dell’attività di negoziazione è invece pari a 690 milioni di euro rispetto agli 877 milioni del primo semestre 2012. L’attività assicurativa ammonta a 449 milioni di euro, rispetto ai 453 milioni del 1° sem 2012.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 787 miliardi (+1,6%). Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 372 miliardi (+0,9%), mentre il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 86 miliardi (+11,9%). La raccolta indiretta ammonta invece a 414 miliardi (+2%).
Nel complesso, il sistema del risparmio gestito ha raggiunto i 243 miliardi (+9,3%), con la nuova produzione vita cresciuta a 9,4 miliardi di euro (+56% a/a). La raccolta amministrata e’ inoltre in calo a 171 miliardi (-6,7%).
Per quanto riguarda gli indici patrimoniali, il common equity Basilea III proforma si è attestato all’11% (10,6% a fine 2012), il Core Tier1 a parità di trattamento degli investimenti e’ all’11,7% (11,2%) e il Tier1 al 12,6% (12,1%). L’Eba proforma a fine periodo ammonta invece al 10,8% con un impatto complessivo di 70 centesimi di punto sul Core Tier 1 ratio.
La Ca’ de Sass ha raggiunto livelli di liquidità che definisce “robusti”, con 85 miliardi di euro equivalenti di attivi stanziabili presso le banche centrali. Contestualmente, il profilo di rischio di portafoglio viene considerato “basso”: a fine giugno, infatti, includeva titoli governativi greci per 18 milioni di euro, irlandesi per 102 milioni e portoghesi per 228 milioni. 11 milioni rappresenta poi l’esposizione a prodotti strutturati con sottostanti attività subprime americane.
Per quanto riguarda il secondo trimestre, il risultato netto è in calo a 116 milioni (306 mln), i proventi operativi calano dello 0,8% a 4,086 miliardi e gli oneri operativi flettono del 4% a 2,013 miliardi. Il risultato della gestione operativa sale invece del 2,5% a 2,073 miliardi. Al lordo delle imposte, sottolinea ancora la nota, il risultato corrente cala del 36,6% a 487 milioni, mentre le imposte versate ammontano a 274 milioni, in calo rispetto a 364 milioni del 2° trimestre 2012.
Nel secondo trimestre pesa anche la svalutazione della sua quota in Generali Assicurazioni per 58 mln di euro. Complessivamente le svalutazioni nel trimestre sono pari a 113 mln di euro.